Mentre i politici continuano a discutere sugli obiettivi climatici, Volvo Cars passa all’azione. Attraverso step ben definiti la prestigiosa casa automobilistica svedese raggiungerà la neutralità climatica entro il 2040.
2025: 40% di CO2 in meno
Ogni anno un nuovo modello elettrico: questa la strategia di Volvo Cars annunciata nel 2020. Entro il 2025 i modelli Volvo completamente elettrificati dovranno costituire la metà del fatturato totale.
Volvo Cars è già leader per quanto riguarda i modelli plug-in hybrid. Tra le vetture vendute in Europa, una su quattro è già dotata di un motore elettrificato. Volvo Cars finora è l’unico costruttore di automobili a offrire una variante elettrificata per ciascuno dei suoi modelli. In questo modo, quindi, ha già centrato il primo degli obiettivi che la porteranno a raggiungere la neutralità climatica.
Ma questo è solo l’inizio: entro il 2025 l’impronta di carbonio generata lungo l’intero ciclo di vita di ogni modello Volvo dovrebbe essere ridotta del 40%. Per raggiungere questo obiettivo le emissioni di CO2 derivanti dalla catena di fornitura globale nonché dalla produzione e dalla logistica verranno ridotte del 25%, mentre la percentuale di plastica riciclata impiegata nei nuovi veicoli Volvo dovrà salire al 25%. Inoltre, entro il 2025 tutti gli stabilimenti produttivi di Volvo dovranno essere alimentati con energia elettrica prodotta in modo climaticamente neutro, come già avviene in entrambi gli stabilimenti cinesi di Chengdu e Daqing.
2030: niente più motori a combustione interna
L’annuncio ha fatto in pochissimo tempo il giro del mondo: «Volvo Cars metterà al bando il motore a combustione interna entro il 2030!». In questo modo Volvo sceglie di abbandonare il motore a combustione interna e annuncia un cambio di paradigma. Questo significa quindi che nei prossimi anni Volvo Cars lancerà sul mercato una nuova famiglia di auto elettriche.
Le prime a fare il loro ingresso sono già state la XC40 Recharge e la C40 Recharge. Ma tra dieci anni dagli stabilimenti produttivi di Volvo usciranno soltanto modelli completamente elettrici. «Sul lungo periodo le auto con motore a combustione interna non hanno più futuro», afferma Henrik Green, Chief Technology Officer (CTO) di Volvo Cars.
2040: neutralità climatica completa
Entro il 2040 Volvo Cars punta alla neutralità climatica come azienda: per raggiungere questo ambizioso obiettivo, la casa automobilistica dispone di piani concreti, in linea con l’Accordo sul clima di Parigi. «Stiamo trasformando la nostra azienda attraverso misure concrete, che non si limitano a gesti simbolici», spiega Håkan Samuelsson, CEO e presidente di Volvo Cars. Entro il 2040 anche l’intera catena di produzione del valore sarà neutrale dal punto di vista climatico. La piena trasparenza sulle emissioni consente di stabilire con precisione quali sono i materiali e i processi ad alta intensità di carbonio all’interno dell’azienda e nella catena di fornitura. Per preservare queste preziose risorse, sono già in fase di sviluppo progetti per il riutilizzo, l’upcycling e il riciclaggio di tutti i componenti.
Affinché Volvo Cars possa raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica, anche i conducenti sono incoraggiati a ricaricare la propria auto elettrica esclusivamente con energia ecologica.
Al fine di preservare queste risorse, Volvo Cars ha avviato una sperimentazione a Göteborg per testare le cosiddette zone verdi in cui il trasporto individuale verrebbe «guidato», ovvero in cui le auto elettriche si sposterebbero in modo autonomo nel traffico. L’iniziativa «Gothenburg Green City Zone» prevede l’utilizzo di taxi-robot, ma anche di geoservizi e auto «comunicanti». Nell’ambito del progetto verranno quindi testate infrastrutture del traffico modificate, che saranno in grado di connettersi alle funzioni di sicurezza attiva nei veicoli e di scambiare informazioni tra gli utenti della strada. Håkan Samuelsson, presidente e CEO di Volvo Cars, spiega: «Vogliamo contribuire allo sviluppo delle città del futuro e far sì che rimangano luoghi vivibili. Questa iniziativa ci offre l’opportunità di farlo e, al contempo, di assumerci questa responsabilità nella nostra città natale.»