La Volvo EX30 aumenta la sicurezza nelle aree urbane grazie a un’ampia gamma di sistemi innovativi. Nell’intervista Åsa Haglund, responsabile del Volvo Cars Safety Center, ci spiega alcuni aspetti alla base di questi sviluppi.
Åsa Haglund, che importanza ha la sicurezza in un piccolo SUV, destinato a una clientela più giovane e urbana?
Noi crediamo che tutti abbiano diritto alla sicurezza. Chi decide di acquistare un’auto di piccole dimensioni, perché vive in città oppure perché è la soluzione più comoda, non deve scendere a compromessi. Nello sviluppo della Volvo EX30 non abbiamo perso di vista gli obiettivi ambiziosi a cui ci ispiriamo, ossia una struttura del veicolo di prim’ordine e moderni sistemi di ritenuta. E come sempre, siamo andati alla ricerca di nuove soluzioni per permettere all’auto di rilevare meglio l’ambiente circostante e supportare attivamente il conducente. Ma quello che vogliamo in particolare sottolineare con la EX30 è la nostra empatia per l’essere umano.

Cosa intende per «empatia per l’essere umano»?
L’essere umano deve poter rimanere tale. Noi tutti viviamo la nostra vita, abbiamo giornate migliori e altre peggiori, possiamo guardare in una sola direzione alla volta e ci scontriamo con i nostri limiti proprio nelle metropoli affollate, dove decine di corsie si accavallano e gli incroci complessi si susseguono uno dopo l’altro. Non ha alcun senso pensare di mettere in discussione o cambiare questa situazione. Quindi noi di Volvo Cars ci impegniamo affinché non sia l’essere umano a doverne pagare le spese quando si trova alla guida in queste condizioni. Per questo motivo abbiamo concepito la EX30 in modo tale che possa sempre offrire una visione d’insieme, che possa inviare un allarme nelle situazioni di pericolo o che possa supportare la frenata in caso di collisione imminente. Perché la EX30 non deve proteggere soltanto gli occupanti del veicolo, ma anche gli utenti della strada più deboli.

In che modo la Volvo EX30 può contribuire a proteggere i ciclisti?
Nelle aree urbane accade sempre più spesso che i ciclisti o i motociclisti si scontrino con le portiere delle auto che si aprono improvvisamente. Per evitare questi cosiddetti incidenti di dooring, la EX30 è dotata di un avviso di uscita. Grazie all’impiego di sensori installati sul paraurti posteriore, il veicolo riconosce la presenza di un utente della strada in avvicinamento dal lato posteriore ed emette un segnale di allerta acustico e visivo prima che si aprano le porte.

L’EX30 è dotata del Driver Understanding System (DUS). Di cosa si tratta?
Il DUS serve perché, come esseri umani, non siamo sempre in ottima forma. La disattenzione può durare anche solo un attimo, ma in una situazione sfortunata può avere conseguenze devastanti. Il sistema, di cui la EX30 è dotata di serie, controlla pertanto costantemente la posizione delle mani sul volante e analizza i movimenti degli occhi e della testa. Se suona l’allarme, è meglio pensare di fare una pausa.

Vuol dire che il sistema mi consiglierà continuamente di prendermi una pausa?
Naturalmente il sistema non è pensato per essere un fastidio incessante. Siamo consapevoli del fatto che anche il conducente più concentrato non guardi costantemente la strada. Grazie alla collaborazione con ricercatori comportamentali e sulla base di numerosi studi, siamo in grado di fare una netta distinzione tra il normale comportamento di guida e la reale mancanza di concentrazione.

Come giudica il grado di accettazione di un sistema che punta continuamente la telecamera sul conducente?
Non parlerei di una telecamera. È un sensore che utilizza la tecnologia della fotocamera ed elabora in tempo reale i movimenti degli occhi e della testa in modo codificato. Non vengono create immagini, e tanto meno vengono salvate. Credo che, spiegandolo bene alle persone, nessuno avrà nulla in contrario.
Volvo si sta trasformando in un marchio di auto puramente elettriche. Quali conseguenze ha questa tendenza sulla sicurezza?
Dal punto di vista tecnico ci sono naturalmente delle differenze, perché il tradizionale gruppo motore-trasmissione viene sostituito da un motore elettrico compatto con grande pacco batteria. Ma il corpo umano, il comportamento della persona e le situazioni del traffico non cambiano. Possiamo quindi continuare a basarci sulle conoscenze acquisite dalla ricerca sugli incidenti e sulla sicurezza, che Volvo Cars conduce già dal 1959 sulla base di dati reali.